Le principali attività gestite dagli italiani che risiedono in Thailandia riguardano la ristorazione (bar, caffè e ristoranti), la gestione di strutture alberghiere, i centri massaggi o le agenzie turistiche. In città come Bangkok e Chiang Mai o nelle località turistiche come Phuket e Koh Samui potete trovare decine di ristoranti, e bar italiani che funzionano abbastanza bene.
In Thailandia non è complicato iniziare e gestire un business, come confermato, anche, dal report, redatto dalla Banca Mondiale, sulla Facilita-di-fare-affari che colloca la Thailandia al 26 posto nel mondo, davanti anche a paesi come alla Francia.
Costituzione di una società in Thailandia
Qualsiasi cittadino italiano può creare una società in Thailandia e le procedure per la sua costituzione di solito non sono molto costose. Quando si costituisce un’azienda in Thailandia, è obbligatorio avere un partner tailandese che deve possedere almeno il 51% della società. (Esistono anche alcuni tipi di attività in cui uno straniero può intestarsi il 100%, ma sono situazioni che non riguardano le attività più comuni (come bar, ristoranti, saloni di massaggi, hotel, ecc). Non avrete altra scelta, quindi, se non quella di registrare una regolare LTD e trovare un socio thailandese che detenga almeno il 51% delle azioni della società.
Se non avete o non volete soci esistono due possibilità:
- rivolgersi ad uno studio legale serio e costituire una joint venture, che vi lasci il completo controllo della società. Questo servizio ha un costo di circa 25.000/30.000 baht all’anno
- rivolgervi alla miriade di studi legali thailandesi che sono in grado di intestare il 51%. della società a qualche contadino che vive nella giungla, a sua completa insaputa. Pratica illegale e che può essere rischiosa, soprattutto se ci sia affida al primo studio che si trova
Prima di intraprendere queste pratiche, molto delicate, è opportuno informarsi bene per cui sarebbe bene parlare con altri connazionali che gestiscono attività in loco.
Tenete presenti che con una spesa che varia da 1.500 a 2.000 € è possibile costituire una società ed il suo costo di gestione si aggira attorno ai 100 € al mese. Anche un tailandese deve essere proprietario del 51% della società, voi potete essere il direttore della società e quindi controllare tutti i movimenti di denaro.
Permesso di lavoro in Thailandia
Per lavorare nella vostra azienda avrete bisogno di un visto di lavoro e un permesso di lavoro. Per ottenerli dovete farvi assumere dalla vostra compagnia, con uno stipendio di almeno 50.000 baht (circa 1.400 € al cambio attuale), lo stipendio minimo che, per legge, deve essere corrisposto ad un lavoratore straniero proveniente da un paese dell’Europa occidentale. (Per altri paesi di provenienza lo stipendio è minore).
Quindi per prima cosa, la vostra azienda dovrà preparare una richiesta di assunzione nei vostri confronti con la quale, dovrete uscire dalla Thailandia, e recarvi presso un’ambasciata thailandese per richiedere il visto di lavoro annuale non immigrant B (costo circa 400 €). Ottenuto il visto, al rientro in Thailandia dovrete richiedere il permesso di lavoro annuale, (costo circa 400 € + tasse).
Questo significa che dovrete pagare oltre 800 € di spese fisse ogni anno, per poter lavorare nella vostra azienda. Le stesse spese le avrete anche nel caso assumiate un dipendente straniero.
Dipendenti
Per ogni dipendente straniero assunto è obbligatorio assumere, per legge, quattro dipendenti thailandesi e siccome avete già un dipendente straniero in azienda (voi stessi) dovrete obbligatoriamente assumere quattro thailandesi. Fortunatamente lo stipendio minimo in Thailandia non è molto alto, circa 250 € al mese.
Questo significa, in ogni caso, che avete circa altri 1.000 € al mese, fissi, di spese per gli stipendi dei dipendenti. Questo se si vuole operare in modo completamente conforme alla legge.
Ma molti studi legali thailandesi per far risparmiare sui costi, trovano quattro dipendenti che vengono presi in carico dall’azienda, senza che effettivamente lavorino. Gli vengono versati solamente i contributi, circa 1.000 baht/mese, per lavoratore, (30 € al mese).
Tasse in Thailandia
Se la vostra azienda non genera più di 400.000 baht all’anno (circa 11.000 €), non si è soggetti ad alcuna tassazione. Per volumi maggiori siamo ad una tassazione sugli utili attorno al 20%,
In definitiva la Thailandia è un paese in cui, nonostante la concorrenza non manchi si può provare ad avviare una attività, se si hanno le idee chiare e soprattutto se si è consapevoli che gestire un business significa stare sul pezzo 12/14 ore al giorno. Se, invece, pensate di aprire un locale, starvene in spiaggia tutto il giorno, tornare alla sera a ritirare l’incasso e poi riuscire a fare serata, lasciate perdere.
Vi segnalo il sito della MFA sito governativo che contiene anche utili informazioni su come fare business in Thailandia.